Sassate, spranghe, calci e pugni: è uscita molto malridotta dalla visita di ieri a Paiporta, vicino a Valencia, l’auto del premier spagnolo Pedro Sanchez. Condivisi oggi su molti account social, gli scatti mostrano la vettura – un suv coreano Kgm – dopo l’aggressione di un gruppo di cittadini infuriati, ammaccata, sporca di fango e con i vetri rotti.
Ieri il presidente del governo di Madrid ha dovuto abbandonare in fretta il suo tour delle zone devastate dall’alluvione di martedì scorso, quando il suo corteo è stato assalito da un gruppo di manifestanti. Il premier è stato anche colpito alle spalle da un bastone lanciato da qualcuno sul posto.
L’estrema destra rivendica l’aggressione
L’associazione di estrema destra Revuelta ha rivendicato l’attacco al presidente. Intanto Solidariedad, il sindacato del partito di ultradestra Vox, ha offerto “servizi giuridici gratuiti” a coloro che ieri hanno partecipato alle proteste a Paiporta, nel caso in cui siano “arrestati o multati” per aver colpito l’auto del premier.
In un messaggio su X, il sindacato dice di comprendere “perfettamente l’indignazione degli spagnoli nei confronti di un presidente che li ha umiliati. Se ci sono detenuti o sanzionati i nostri servizi giuridici sono a loro disposizione in maniera gratuita”. Il ministro dell’Interno, Fernando Grande Marlaska, ha confermato oggi che Sanchez è stato colpito ieri da “un gruppo marginale di violenti” infiltrato nelle proteste della popolazione di Paiporta.
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