Le truppe russe hanno attaccato nella notte la città natale del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Kryvyi Rih, nel sud del Paese: lo ha reso noto su Telegram il
capo dell’amministrazione militare, Oleksandr Vilkul, come riporta Ukrinform. “Kryvyi Rih. Diverse potenti esplosioni hanno scosso la città. Non filmate e non pubblicate nulla sui social media”, ha scritto Vilkul.
Il capo dell’amministrazione militare regionale, Valentyn Reznichenko, ha reso noto in seguito che l’attacco ha provocato la morte di una persona e il ferimento di altre tre. “Notte tragica… Uno è stato ucciso, tre sono stati feriti. Dopo mezzanotte, i russi hanno lanciato tre missili su Kryvyi Rih. Hanno preso di mira un’impresa industriale”, ha scritto Reznichenko. La vittima era un dipendente della società. I tre feriti sono stati trasportati in un ospedale locale e non sono in pericolo di vita. Le forze russe hanno attaccato anche il distretto di Nikopol e la comunità di Marhanets, senza provocare feriti o vittime.
I russi hanno attaccato nella notte anche le infrastrutture industriali ed energetiche di Zaporizhzhia, secondo quanto fa sapere Anatoly Kurtev , segretario del consiglio comunale di Zaporizhzhya, aggiungendo che le informazioni complete su feriti e vittime sono in fase di approfondimento.
In totale, le forze russe hanno lanciato sette missili e 32 raid aerei sul territorio ucraino nelle ultime 24 ore, come ha reso noto lo Stato Maggiore di Kiev nel suo rapporto quotidiano. Inoltre, i russi hanno effettuato oltre 50 bombardamenti con sistemi a lancio multiplo sulle posizioni ucraine e gli insediamenti lungo la linea di contatto.
Allo stesso tempo, l’aviazione ucraina ha effettuato “18 attacchi su aree di concentrazione di personale, armamenti e attrezzature militari, nonché un attacco contro le posizioni dei sistemi missilistici antiaerei nemici”, ha proseguito l’esercito. Le forze ucraine hanno inoltre respinto gli attacchi russi nelle aree di Ploschanka e Belogorivka, nella regione di Lugansk, e vicino a Berestovo, Belogorivka, Yakovlevka, Soledar, Bakhmutskoe, Bakhmut, Opytnoe, Kleschievka, Andreevka, Maryinka e Novomikhailovka nella regione di Donetsk.
Dall’inizio della guerra circa tre milioni di ucraini sono stati trasferiti con la forza nel territorio della Russia. E’ il bilancio stilato dal ommissario per i diritti umani della Verkhovna Rada, Dmytro Lubynets, come riporta Ukrainska Pravda. “Da febbraio, almeno 2.800.000 ucraini sono stati costretti a partire o sono stati deportati nel territorio della Russia”, afferma il commissario.
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