“Lo sforzo è lavorare per la massima unità. Avere cura della storia e dei valori del Pd e proietarli al futuro”. Sono le prime parole della neo-segretaria del Pd, Elly Schlein, al Nazareno. “mentre teniamo insieme questa storia teniamo insieme anche le culture che hanno forgiato questo partito. Lavoriamo per il rilancio“. “Ci riuniremo in questi giorni con la mia squadra per capire i primi passi e le prime scelte. Ma vorrei dire, sulla partecipazione, che vogliamo lavorare da subito per aprire il prima possibile il nuovo tesseramento“. “Questo passaggio di consegne, simbolico, poi aspetteremo l’assemblea, il 12 marzo, per l’elezione formale. Ci siamo confrontati sulle sfide, sulle amministrative, le europee, che sono un appuntamento fondamentale“.
La neo segretaria del Pd, Elly Schlein, ha avuto un colloquio telefonico con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. E’ quanto si apprende da fonti vicine a Schlein, che definiscono la conversazione “cordiale”.
Elly Schlein prima donna e piu’ giovane segretaria alla guida del Pd
La neosegretaria del Pd Elly Schlein al Nazareno ha incontrato il segretario uscente, Enrico Letta. È stata la prima volta che Schlein ha varcato la porta della sede nazionale del Pd da segretaria. La visita è continuata con un saluto ai dipendenti del Nazareno. Si è trattato di un passaggio di consegne informale tra Letta e la nuova segretaria. Invece, è il 12 marzo la data prvista per lo svolgimento dell’assemblea del Pd che proclamerà ufficialmente Elly Schlein segretaria.
Intanto arrivano i dati ufficiali delle primarie che hanno visto la partecipazione di 1.098.623 cittadini: hanno dato 587.010 voti (53,75%) a Elly Schlein e 505.032(46,25%) a Stefano Bonaccini.
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I nomi delle due nonne, una toscana, l’altra emigrata negli Stati Uniti dall’Ucraina, e un nomignolo che ne fa una cittadina del mondo: la storia della famiglia di Elena Ethel Schlein detta Elly (ANSA)
Ma già arrivano i primi distinguo da parte dei più centristi tra i Dem e chi non si riconosce nel programma della neo-segretaria. “È un Pd distinto e distante da quello che avevamo fondato che metteva insieme culture politiche diverse dalla sinistra al centro, con i cattolici democratici, i popolari e la Margherita. Oggi legittimamente diventa un partito di sinistra che nulla a che fare con la nostra storia, con i nostri valori e la nostra tradizione”. Lo ha detto il fondatore del Pd, Beppe Fioroni, al Tg2000 che aggiunge: “Per questo abbiamo dato vita ad un nuovo network dei cattolici e democratici ‘Piattaforma popolare – Tempi nuovi’ per farla diventare la casa di tutti quei popolari e cattolici che sono stati marginalizzati e allontanati”.
“Se come gesto di ‘benvenuto’ metterei a disposizione il mio mandato? Posso parlare solo per me: è naturale che sia così. Con l’elezione del nuovo segretario troverei normale che venisse rimesso il mandato, lo avrei fatto anche se avesse vinto Bonaccini. Ed è vero che i gruppi parlamentari sono il luogo dove il partito farà l’opposizione più dura e determinata. La Camera è il luogo dove oggi siamo riusciti a farla questa opposizione, penso ai temi della giustizia, delle Ong e della manovra di bilancio. Io continuerò a fare la mia parte” , lo ha detto all’emittente ligure Telenord Debora Serracchiani, capogruppo Pd alla Camera.
“La vittoria di Elly Schlein alle primarie del Pd ci restituisce un risultato inatteso, che deve interrogarci in modo serio: quanto deciso dagli iscritti è stato ineditamente rovesciato dal voto ai gazebo, sintomo anche di un sistema politico che vive di entusiasmi e di voglia di cambiamento. Per questo motivo l’esito del voto rappresenta una novità nel campo progressista che è destinata forse a cambiare il modo con cui concepiamo la rappresentanza”. Così in una nota la vicepresidente del Parlamento europeo Pina Picierno, candidata in tandem con Stefano Bonaccini alla segreteria del Partito democratico. “Nelle tante cose lette, viste ed ascoltate da influencer, intellettuali, consiglieri comunali e regionali, scrittori e giornalisti, era evidente che alle urne si sarebbero recati anche molti non elettori del Pd, con l’obiettivo di cambiare la linea politica del partito, una linea nuova identificata con la candidatura di Elly. Come ho spesso ripetuto in questo congresso, un conto è il cambiamento, necessario e utile, un altro è rimuovere le ragioni che hanno determinato la nascita del Pd”, ha aggiunto Picierno. Su questo, oltre che sulle buone intenzioni, credo che debba fondarsi il dialogo sul futuro del Partito, delle sue alleanze e del suo modo di stare nella politica italiana ed europea, sul sostegno a Kyiv e alla sua resistenza, sulla sua collocazione internazionale e sulla lotta a tutti i regimi illiberali, sul Mezzogiorno e i suoi ritardi, sulla sua vocazione riformista e riformatrice che fu sancita dalla carta dei valori del Lingotto”, prosegue la nota. “Per queste sfide, auguro ad Elly Schlein e a tutti noi un buon lavoro. Vorrei infine ringraziare Stefano Bonaccini con cui ho condiviso mesi di lavoro comune: se questo congresso si è svolto con rispetto e spirito costituente lo si deve soprattutto a lui e alla capacità di mettere la politica sempre al primo posto”, conclude Picierno.
AUGURI E COMPLIMENTI DAL MONDO POLITICO
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‘Saremo un problema per il governo Meloni. Il naufragio di migranti in Calabria pesa sulla coscienza dell’esecutivo’. Schlein vince le primarie con il 53,8% contro il 46,2%. Bonaccini: ‘Adesso tocca ad Elly indicare la strada’. Affluenza attorno al milione di votanti. Meloni: ‘Congratulazioni a Schlein e complimenti al Pd. L’elezione di una giovane donna può aiutare la sinistra a guardare avanti’. Da Meloni a Fratoianni, come la politica accoglie Elly Schlein (ANSA)
Congratulazioni a Elly Schlein e complimenti al Pd per la mobilitazione dei suoi elettori nel congresso. Spero che l’elezione di una giovane donna alla guida di via del Nazareno possa aiutare la sinistra a guardare avanti e non indietro. Lo afferma la premier Giorgia Meloni
Complimenti a Elly Schlein e un augurio di buon lavoro sono arrivati anche da Pier Luigi Bersani.”La sua vittoria – ha dichiarato – è avvenuta con un inedito ribaltamento del voto degli iscritti, prova evidente che da tempo il Pd non sapeva guardare fuori da sé, nemmeno per vedere chi gli stava alla porta di casa”. “Oggi ci sono le condizioni per un vero processo costituente. Da queste primarie arriva anche un messaggio per tutte le forze progressiste, nella fase di questa destra al governo. Basta con le logiche identitarie e tolemaiche; occorre mostrare la generosità di una apertura vera che raccolga le energie politiche e sociali per l’alternativa. Chi sceglierà ancora l’orgoglio di partito, l’autosufficienza e il politicismo, chi penserà ancora di ballare da solo si metterà rapidamente fuori dal senso comune di metà del paese”.
LE PRIMARIE
Elly Schlein è la nuova segretaria del Pd. All’80% dei seggi scrutinati è davanti a Stefano Bonaccini: 53,8% contro il 46,2%. E’ la prima donna alla guida del partito. Ed è la più giovane: ha 38 anni. Con un breve discorso, lo sfidante ha riconosciuto la sconfitta: “La prima cosa che chiedo è mandare un applauso a Elly Schlein – ha detto Bonaccini – l’ho sentita e le ho fatto i complimenti, in bocca al lupo per la grande responsabilità che assume alla guida del partito. Ha prevalso Elly e io sono a disposizione per dare una mano”. Nessuna scissione, ha ribadito Bonaccini: “Da domani tutti dobbiamo dare una mano per il rilancio del Pd, sentiamo la responsabilità di metterci a disposizione, dobbiamo dare una mano a Elly. Io l’ho sempre detto: se avessi vinto avrei chiesto ad Elly di darmi una mano, ha prevalso Elly e senza chiedere nulla per me sono pronto a dare una mano”. Per Schlein, fra i primi a commentare è stato il senatore Dario Franceschini: “Un’onda travolgente cui nessuno credeva. Un’onda di speranze, di rabbia, di orgoglio, di entusiasmo che ha portato il popolo democratico a scegliere di farsi guidare verso il futuro da una giovane donna. Oggi inizia davvero una nuova storia”. Secondo i dati del suo comitato, Schlein è davanti in 14 regioni e in molte città, come Napoli, Milano e Bologna. I risultati la indicano prima in Liguria e in Sicilia. E in Toscana, dove fa parte della squadra di Schlein anche il nuovo segretario regionale del Pd, Emiliano Fossi. In Puglia invece è in testa Bonaccini, davanti anche a Caserta. Le prime immagini delle code ai seggi, in mattinata, hanno portato un po’ di sereno nella stanze del Pd. E nella squadra di Schlein, che ha sempre considerato un punto a favore un’alta partecipazione. I dati della giornata sono andati fin da subito oltre le aspettative: quasi 600 mila i votanti alle 13. Alla fine sono stati un milione. Non sono i 3,5 milioni del 2007o l’1,6 milioni del 2019. Ma si tratta di un risultato comunque insperato alla vigilia, quando i due contendenti stentavano a sbilanciarsi e, messi alle strette, dicevano che già un milione di elettori sarebbe stato un successo. Le aspettative per la nuova stagione del Pd si concentrano anche sulla capacità di chi va a sedersi al Nazareno di costruire una nuova squadra, di voltare pagina con i dirigenti.
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