A Istanbul migliaia di persone si stanno spostando a piedi dal quartiere di Besiktas a Sarachane, la piazza davanti all’edificio del comune, dove hanno intenzione di manifestare nuovamente per Ekrem Imamoglu, il sindaco della città sul Bosforo sospeso dall’incarico dopo l’arresto per corruzione.
I media turchi hanno mostrato immagini di migliaia di persone per strada, scortati da un numero ingente di agenti. Da quando Imamoglu è stato messo in custodia, manifestazioni per protestare contro il suo arresto si sono tenute quotidianamente, non solo a Istanbul ma anche in molte altre città turche.
Poche ore prima, i presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha bollato come “uno spettacolo teatrale” le primarie di domenica del maggior partito di opposizione, il Chp, per scegliere il candidato alle prossime elezioni presidenziali, dove hanno votato quasi 15 milioni di persone, a favore del sindaco di Istanbul, Ekrem Imamoglu.
“Hanno tenuto un’elezione dove i voti sono stati dati pubblicamente ma sono stati contati in modo segreto”, ha detto il leader turco. “Quando calerà il sipario il loro spettacolo sarà finito”, ha detto Erdogan, tornando a definire i manifestanti “terroristi di strada”.
Le consultazioni – per definire chi parteciperà alle presidenziali, in programma nel 2028 – nelle quali Imamoglu era l’unico candidato, si sono tenute in tutte le 81 province turche e hanno votato 14 milioni e 850 mila persone, tra cui 1 milione e 653mila iscritti al partito Chp, che è una forza politica laica e di centro sinistra.
D’altra parte, nove giornalisti che hanno seguito le proteste a Istanbul per l’arresto di Imamoglu sono stati messi in custodia durante retate all’alba nelle loro abitazioni da parte della polizia. Lo denuncia il sindacato dei giornalisti turco Disk Basin Is, secondo cui gli arrestati sono Onur Tosun dell’emittente Now, il fotoreporter Bulent Kilic, la giornalista Zeynep Kuray, il reporter di Afp Yasin Akgul, il giornalista Hayri Tunc, il fotoreporter della municipalità di Istanbul Kurtulus Ari, il reporter del portale Sendika, Zisan Gur, il fotoreporter Murat Kocabas, il giornalista Gokhan Kam e Baris Ince di BirGun.
Oltre mille persone sono fermate dalle forze dell’ordine dal 19 marzo scorso durante le dimostrazioni in varie città turche per Imamoglu, sospeso dall’incarico dopo il suo arresto, mentre 123 agenti sono rimasti feriti negli scontri con i manifestanti. Lo ha annunciato il ministro dell’Interno, Ali Yerlikaya, aggiungendo che “tra le (1.133) persone catturate sono stati identificati individui affiliati a 12 diverse organizzazioni terroristiche” ed “è stato inoltre accertato che gli individui detenuti sono stati sottoposti a procedimenti legali per 17 reati diversi, tra cui droga, furto, frode e molestie sessuali”.
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