“Israele ha approvato tregue umanitarie temporanee nella Striscia di Gaza per facilitare la vaccinazione contro la poliomielite per la popolazione locale”, lo ha riferito Channel 13. Imponente operazione dell’esercito israeliano in Cisgiordania. Villaggi evacuati, circondato l’ospedale di Jenin. L’obiettivo è colpire la rete terroristica che ha pianificato e diretto il fallito attentato della scorsa settimana a Tel Aviv. Tensione con l’Anp, che parla di una ‘escalation terribile e pericolosa’. Per l’Alto Commissariato dell’Onu per i diritti umani, l’operazione ‘viola il diritto internazionale’.
Guterres: “Chiedo la fine immediata delle operazioni in Cisgiordania”
“Gli ultimi sviluppi nella Cisgiordania occupata, compreso il lancio di operazioni militari su larga scala da parte di Israele, sono profondamente preoccupanti. Condanno fermamente la perdita di vite umane, anche di bambini, e chiedo l’immediata cessazione di queste operazioni”. Così su X il Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres.
Meshaal: “Hamas riprenda gli attacchi kamikaze contro Israele”
“Riprendere gli attacchi kamikaze” contro Israele, in risposta all’operazione militare israeliana su vasta in Cisgiordania e alla guerra in corso nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre. E’ quanto ha suggerito Khaled Meshaal, predecessore di Ismail Haniyeh in quanto capo dell’ufficio politico di Hamas dal 1996 al 2017, durante una conferenza a Istanbul in Turchia. Lo riporta l’emittente televisiva Sky News Arabia. L’attuale situazione è “un conflitto aperto” da affrontare, ha detto Meshaal invitando i sostenitori di Hamas a “prendere parte su vari fronti all’attuale resistenza contro l’entità sionista”.
L’Irlanda: “A Gaza in corso una guerra contro i palestinesi non contro Hamas”
“Questa è essenzialmente una guerra contro i palestinesi, non solo contro Hamas. Il livello di vittime civili e di morti è inconcepibile. La carestia” e la diffusione della “polio a Gaza è scioccante, tutto questo deve finire”. Così il ministro degli Esteri irlandese, Michel Martin, arrivando al Consiglio informale Esteri a Bruxelles. “Nel contesto dell’accordo di associazione Ue-Israele, per noi è molto chiaro che il diritto umanitario internazionale viene violato. E oggi vorrei sollevare la questione con i miei colleghi per sottolineare che non può essere ‘business as usual’, visto il parere consultivo della Corte internazionale di giustizia in merito all’occupazione illegale dei territori palestinesi” ha spiegato Martin, ricordando che tale parere “impone agli Stati e alle organizzazioni internazionali, come l’Ue, di esaminare le relazioni con Israele nel contesto dell’occupazione illegale della Cisgiordania e di Gaza”.
Individuato il rapito ucciso vicino all’ostaggio liberato
Era Aryeh Zalmanovich, 86 anni, l’ostaggio assassinato mentre veniva tenuto prigioniero in un appartamento a Gaza insieme con Qaid Farhan al Qadi, liberato due giorni fa dall’Idf. Lo riferisce Channel 12. Farhan ha raccontato ieri che i terroristi lo avevano filmato mentre moriva. L’esercito ha messo Farhan in contatto con la famiglia di Zalmanovich, rapito il 7 ottobre mentre era a casa a Nir Oz. Nella conversazione l’ostaggio liberato ha detto al figlio di Zalmanovich che lui e suo padre sono stati tenuti nello stesso nascondiglio dai terroristi per un periodo di tempo, fino a quando è stato assassinato. Farhan ha anche detto di essere stato portato nei tunnel proprio dopo l’omicidio e il video girato durante l’agonia dell’anziano uomo. Circa 40 giorni dopo il suo rapimento, Hamas ha pubblicato un video di 28 secondi in cui si vede Zalmanovich sdraiato su un letto, collegato a un monitor mentre si lamenta di non sentirsi bene, poi viene mostrato immobile e avvolto in un lenzuolo bianco.
Hamas: 40.602 morti a Gaza, 68 nelle ultime 24 ore
Continua ad aumentare il bilancio delle vittime della guerra nella Striscia di Gaza: sono 40.602 i morti dal 7 ottobre e 93.855 i feriti. Lo ha riferito il ministero della Salute di Gaza, governata da Hamas. Gli attacchi militari israeliani a Gaza hanno ucciso 68 persone e ne hanno ferite 77 solo nelle ultime 24 ore.
La mamma del bimbo colpito da polio a Gaza: “Aiutatemi a mandarlo all’estero per le cure”
Abdul Rahman, 11 mesi ormai, dorme su un vecchio seggiolino mentre la mamma lo accarezza, lo asciuga con un fazzoletto, lo culla. “Vorrei che mio figlio guarisse, che possa muoversi ancora, gattonare ancora. Ma non posso fare niente per lui”, dice sconsolata Niveen Abu Al-Jidyan in un video postato da ‘Un news’, servizio d’informazione delle Nazioni Unite. Suo figlio è il primo caso di polio registrato negli ultimi 25 anni a Gaza. Il piccolo, a seguito dell’infezione, ha sviluppato una paralisi parziale della gamba sinistra. “Il virus lo ha colpito duramente – racconta la mamma – Non era stata vaccinato a causa dei nostri continui spostamenti. Quando abbiamo lasciato il Nord aveva solo un mese”. Il momento della diagnosi è stato duro. “Quando i medici hanno scoperto la sua malattia, la ragione” che hanno dato per l’accaduto “è stata che il bambino non ha ricevuto le vaccinazioni. E anche le scarse condizioni di igiene e la malnutrizione lo hanno reso vulnerabile all’infezione”, riferisce mamma Niveen mentre in questi giorni, sotto l’egida dell’Organizzazione mondiale della sanità e dell’Unicef, si sta tentando di mettere in campo una vaccinazione di massa nella Striscia per proteggere 640mila bambini sotto i 10 anni. Oggi Abdul “non riesce a stare in piedi, a sedersi o a muoversi come prima. È molto debole”, racconta ancora parlando alla ‘Cnn’, in una tenda improvvisata nel campo profughi di Al-Mawasi. “Il mese prossimo compirà un anno. Dovrebbe camminare ormai, ma all’improvviso ha smesso di muoversi”. La testata riporta anche un accorato appello della mamma: “Mi sento impotente. È difficile per me e per i dottori perché la situazione è pessima. Portatelo all’estero per le cure o trovate una soluzione affinché mio figlio possa ricominciare a camminare e a muoversi”.
L’agenzia palestinese Wafa: sono 17 i morti nell’operazione israeliana in Cisgiordania
L’agenzia di stampa palestinese Wafa riferisce che l’esercito israeliano sta continuando le operazioni in Cisgiordania per il secondo giorno, in particolare a Jenin e Tulkarem mentre si stanno ritirando da Tubas. Secondo fonti mediche, 17 persone sono state uccise durante le azioni israeliane nell’area, di cui otto a Jenin, cinque a Tulkarem e quattro a Tubas, mentre più di 30 persone sono rimaste ferite.
Haaretz: i paesi mediatori presenteranno una nuova proposta entro pochi giorni
I Paesi negoziatori che stanno mediando tra Israele e Hamas per arrivare a un accordo di cessate il fuoco e rilascio degli ostaggi presenteranno una nuova proposta “entro pochi giorni”. Lo riferisce Haaretz. Stati Uniti, Qatar e Egitto stanno tentando di trovare una soluzione a due questioni chiave su cui le due parti non hanno ancora trovato un accordo: il corridoio di Filadelfia lungo il confine tra Gaza e l’Egitto e il corridoio di Netzarim che taglia in due la Striscia di Gaza. Secondo fonti vicine al dossier, i mediatori stanno cercando di fare pressione su Israele e Hamas affinché accettino la nuova soluzione ai problemi. I colloqui precedenti, sia in Qatar che al Cairo, erano volti a finalizzare altri aspetti dell’accordo e ad avvicinare le parti. Una delegazione israeliana che include rappresentanti del Mossad, dello Shin Bet e dell’Idf è partita per Doha mercoledì mattina.
Operazione in Cisgiordania, Amnesty International: “Israele impedisce l’accesso agli ospedali”
“Questo attacco militare coordinato nella Cisgiordania occupata fa seguito all’escalation, negli ultimi mesi, delle uccisioni illegali da parte delle forze israeliane e metterà in pericolo altre vite palestinesi. Dall’ottobre 2023 in Cisgiordania, Gerusalemme Est compresa, c’è stato un terribile aumento della violenza mortale da parte delle forze israeliane e degli attacchi dei coloni, sostenuti dallo Stato israeliano. Le forze israeliane hanno ucciso almeno 662 palestinesi, tra i quali almeno 142 bambini” afferma Erika Guevara-Rosas, alta direttrice per le ricerche e le campagne di Amnesty International commentando la massiccia operazione militare dell’esercito israeliano che sta avendo per obiettivo diverse città, tra le quali Jenin, Tulkarem, Nablus e Tubas, dove centinaia di soldati hanno effettuato incursioni appoggiati da jet da combattimento, droni e bulldozer. “Un’operazione militare delle dimensioni di quella in corso causerà senza dubbio un aumento della violenza mortale e ulteriori perdite di vite palestinesi. Probabilmente causerà anche un aumento degli sfollamenti forzati, della distruzione di infrastrutture fondamentali e delle punizioni collettive, che sono i pilastri del sistema israeliano di apartheid contro i palestinesi e dell’occupazione illegale dei Territori palestinesi occupati”, ha aggiunto. “Ci sono notizie allarmanti secondo le quali le forze israeliane hanno circondato gli ospedali impedendovi l’accesso. Amnesty International sollecita le autorità israeliane ad agire per tutelare le strutture sanitarie e il loro personale e a garantire che coloro che hanno bisogno di cure mediche possano riceverle. Come potenza occupante, Israele ha il chiaro obbligo di proteggere i palestinesi, le loro abitazioni e le loro infrastrutture in tutti i Territori palestinesi occupati”.
L’inviato di Israele all’Onu respinge le critiche di Guterres all’operazione in Cisgiordania: “Non aspetteremo che facciano esplodere bus e caffè”
L’inviato israeliano all’Onu respinge le critiche del segretario generale delle Nazioni unite Antonio Guterres all’operazione in Cisgiordania, affermando che mira a sventare il terrorismo iraniano. A riportarlo è Times of Israel. Danny Danon, che ha iniziato il suo secondo periodo alle Nazioni Unite il 20 agosto, twitta che “Dal 7 ottobre, l’Iran ha lavorato attivamente per contrabbandare sofisticati ordigni esplosivi in Giudea e Samaria, destinati ad essere utilizzati in attentati suicidi nel cuore delle città israeliane” Giudea e Samaria è il nome biblico della Cisgiordania. “Lo Stato di Israele non starà a guardare ad aspettare scene di autobus e caffè che esplodono nei centri urbani”, aggiunge Danon. “Le operazioni dell’IDF in Giudea e Samaria hanno un obiettivo chiaro: prevenire il terrorismo iraniano per procura che danneggerebbe i civili israeliani”.
Katz: “Lavoriamo per impedire risoluzioni Ue anti-Israele”
Il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, ha annunciato che il suo governo “sta lavorando con gli amici in Europa per impedire l’adozione di risoluzioni contro Israele” al Consiglio informale dei ministri degli Esteri Ue che si apre oggi a Bruxelles.
Israele respinge critiche Guterres per raid Cisgiordania
L’ambasciatore israeliano all’Onu, Danny Danon, ha respinto le critiche del segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, sulla vasta operazione lanciata dallo Stato ebraico in Cisgiordania. “Dal 7 ottobre, l’Iran ha lavorato attivamente per introdurre di nascosto sofisticati ordigni esplosivi in Giudea e Samaria, destinati all’uso in attentati suicidi nel cuore delle città israeliane”, ha scritto il diplomatico sui social usando il nome biblico (Giudea e Samaria) per quella che oggi è conosciuta come Cisgiordania.
Usa a Israele: “Adottare misure per proteggere civili in Cisgiordania”
L’amministrazione Biden esorta Israele ad “adottare tutte le misure possibili per proteggere le vite dei civili in Cisgiordania” nella sua prima risposta all’operazione antiterrorismo dell’IDF nel territorio. Così si legge sul sito web di Times of Israel. “Riconosciamo le reali esigenze di sicurezza di Israele, che includono la lotta all’attività terroristica in Cisgiordania”, afferma una dichiarazione di un portavoce del Dipartimento di Stato.
Tajani, ok Israele a campagna vaccinazioni a Gaza
“Il nostro obiettivo è il cessate il fuoco. Israele è pronta a far partire una campagna vaccinale a Gaza”. Lo afferma il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che ha avuto colloqui con i suoi omologhi di Usa, Israele e Iran.
Israele approva tregue temporanee a Gaza per antipolio
“Israele ha approvato tregue umanitarie temporanee nella Striscia di Gaza per facilitare la vaccinazione contro la poliomielite per la popolazione locale”, lo ha riferito Channel 13, secondo cui la decisione è stata presa su richiesta del segretario di Stato Usa Antony Blinken.
L’ufficio del primo ministro nega di aver autorizzato una tregua, ma conferma di aver approvato “la designazione di alcune aree nella Striscia” e che la decisione è stata presentata al gabinetto di sicurezza ottenendo il sostegno.
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