I primi segnali che arrivano dal Cairo sui colloqui di pace tra Israele e Hamas sono “costruttivi, sono stati fatti progressi”. A dirlo è la Casa Bianca, che annuncia che il capo della Cia si trova in Egitto per partecipare alle trattative sui negoziati. Intanto, Tel Aviv ha consegnato la sua proposta aggiornata con il piano aggiornato sul corridoio Filadelfia, un piano che prevede la presenza dell’Onu. L’esercito israeliano è comunque in massima allerta: “Se l’accordo non sarà accettato, Hezbollah attaccherà”. Hamas intanto minaccia: “Vendicheremo l’uccisione di Hanyeh colpendo gli israeliani all’estero”.
Casa Bianca: colloqui su Gaza costruttivi, fatti passi avanti”
“I primi segnali” sono che i colloqui al Cairo su Gaza sono “costruttivi” e “sono stati fatti progressi”, ma “è necessario che entrambe le parti si uniscano e lavorino per l’implementazione”: così il portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale Usa John Kirby.
Usa: continuiamo a monitorare Iran, pronto a agire se vuole
Gli Usa continuano a monitorare l’Iran, non danno nulla per scontato: così il portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale Usa John Kirby in una call con i reporter. Crediamo, ha aggiunto, che Teheran “sia ancora pronto a fare qualcosa se decide di farlo”.
Media: colpo di mortaio lanciato da Gaza esplode nel Sud di Israele
Un colpo di mortaio lanciato dal nord della Striscia di Gaza è caduto ed è esploso in un campo nel Consiglio regionale Hof Ashkelon, nel Sud di Israele. Lo riferisce il sito di notizie Ynet.
La Casa Bianca: “Il capo della Cia al Cairo per i colloqui di pace”
Il capo della Cia William Burns è al Cairo per i colloqui su Gaza. Lo riferisce la Casa Bianca.
Raid di Israele nel Sud del Libano: “Ucciso un esponente di Hezbollah”
Un sospetto operativo di Hezbollah Muhammad Mahmoud Najam, è stato ucciso in un raid israeliano sul Libano meridionale. Lo ha riferito l’Aeronautica militare israeliana, pubblicando un video dell’attacco sul suo account sul social X. Il raid, si precisa, è avvenuto sulla zona di Eita al-Zut e la vittima era un “terrorista” che operava nell’unità di Hezbollah preposta al lancio di razzi e missili.
Media: domenica al Cairo nuovo round di negoziati con il direttore della CIa
Domenica è previsto un nuovo round di negoziati al Cairo con la partecipazione del direttore della Cia William Burns, del primo ministro del Qatar, Mohammed bin Abdul Rahman al-Thani e di alti funzionari di Israele ed Egitto. Lo ha riferito sul social X il giornalista di Axios, Barak Ravid, sottolineando che durante i colloqui di ieri sera al Cairo, Israele ed Egitto hanno ridotto le loro distanze riguardo la questione dello schieramento delle Idf lungo la Philadelphi Route, il ‘corridoio’ tra Egitto e Striscia di Gaza. A questo proposito Ravid ha evidenziato come la richiesta del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, che i soldati dello Stato ebraico continuino a essere presenti lungo la Philadelphi Route – fortemente osteggiata dall’Egitto – sia uno degli ultimi nodi da sciogliere prima di raggiungere l’accordo sul rilascio degli ostaggi ed cessate il fuoco a Gaza.
Hamas: “Sul corridoio Fildalfia Israele dimostra di non volere la tregua”
Il dirigente di Hamas, Osama Badran, afferma che la richiesta del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu di mantenere le truppe israeliane nel corridoio di Filadelfia, una striscia di terra lungo il confine tra Gaza e l’Egitto, dimostra la sua riluttanza a raggiungere un accordo definitivo di cessate il fuoco.
Parlando all’agenzia di stampa Afp, Badran ha ribadito che Hamas non accetterebbe “niente di meno del ritiro delle forze di occupazione, compresa Filadelphia”. Ciò è in linea con il piano originale di cessate il fuoco sostenuto dagli Stati Uniti e dall’Onu, presentato dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden a maggio, ha affermato. Attualmente, i negoziatori israeliani si trovano al Cairo con i mediatori per cercare di definire i dettagli di un accordo, per il quale gli Stati Uniti e Israele hanno dichiarato di aver accettato una “proposta ponte “.
Tuttavia, Hamas non ha accettato la “proposta ponte”, che secondo loro viola i termini concordati in precedenza, e non prendera’ parte a questo ciclo di colloqu
Esercito israeliano in massima allerta: “Se l’accordo salta, Hezbollah attaccherà”
Le forze di difesa israeliane sono in massima allerta in attesa della risposta del leader di Hamas Yahya Sinwar alla proposta aggiornata di Israele nei negoziati per l’accordo sul rilascio degli ostaggi e la tregua a Gaza: l’Idf ritiene che se i colloqui non vanno a buon fine, Hezbollah potrebbe mettere in atto subito la rappresaglia contro Israele per l’uccisione del capo militare Fuad Shukr. L’indiscrezione viene riferita da Walla.
Libano, il ministero della Sanità: sette morti nei raid israeliani nel Sud
ette persone, tra cui un bambino, sono state uccise oggi in attacchi israeliani nel Sud del Libano. Lo riferisce il ministero della Sanità libanese, precisando che tre delle vittime erano dei combattenti del movimento islamista Hezbollah. Secondo il ministero della Sanità, “un attacco israeliano al villaggio di Tayr Harfa ha ucciso tre persone”. Hezbollah ha poi annunciato la morte di tre dei suoi combattenti senza specificare, come di consueto, dove sono stati uccisi.
L’esercito israeliano (Idf) ha dichiarato che i suoi aerei hanno “eliminato” i membri di una “cellula terroristica che progettava di lanciare proiettili” dalla regione di Tayr Harfa. Altre quattro persone, tra cui un bambino di sette anni, sono state uccise in altri tre attacchi israeliani nel Sud del Libano, secondo il ministero della Sanità libanese. Nel contempo Hezbollah ha annunciato di aver preso di mira la base militare di Meron, nel Nord di Israele. Il gruppo filo-iraniano sostiene di compiere attacchi contro Israele a sostegno del suo alleato palestinese Hamas. La violenza transfrontaliera dall’inizio della guerra di Gaza, lo scorso 7 ottobre, ha ucciso 600 persone in Libano, per lo più combattenti di Hezbollah, ma anche almeno 131 civili. Le autorità israeliane hanno invece confermato la morte di almeno 23 soldati e 26 civili dall’inizio dell’escalation.
Il ministro degli Esteri dell’Iran a colloquio con i suoi omologhi di Siria, Libano e Armenia
l neo ministro degli Esteri iraniano Abbas Araqchi, nelle scorse ore ha avuto colloqui telefonici con i suoi colleghi di Siria, Libano e Armenia. Secondo i media locali, il capo della diplomazia di Teheran ha parlato con Faisal Mekdad di relazioni bilaterali e questioni regionali, ribadendo che la Repubblica islamica continuerà a sostenere la Siria ed i Paesi che si oppongono a Israele. Nel corso poi della telefonata con il suo collega libanese, Abdallah Bou Habib, oltre a parlare della situazione a livello regionale Araqchi ha annunciato che si recherà a Beirut e ha invitato l’omologo a recarsi a Teheran al più presto. Il ministro iraniano ha anche avuto un colloquio con il suo collega armeno, Ararat Mirzoyan, incentrato sulle relazioni bilaterali.
Libano: 5 morti in raid di Israele, tra le vittime un bambino
Cinque persone, compreso un bambino, sono morte in raid israeliani sul sud del Libano. Lo riferiscono i media locali. Secondo l’agenzia Nna, due missili guidati lanciati da un drone israeliano hanno colpito una casa nella località di Aita al-Jabal e qui sono morte due persone, compreso un bambino di sette anni. Altre tre erano state uccise in un precedente raid sulla località Tayer Harfa, secondo il bilancio del ministero della Salute. Hezbollah ha confermato la morte di tre combattenti, senza dettagli sulle circostanze. Secondo le forze di sicurezza libanesi, sono stati uccisi nel raid a Tayer Harfa. I militari israeliani hanno reso noto di aver “eliminato una cellula terroristica che si apprestava a lanciare cinque razzi dalla zona di Tayer Harfa” in direzione di Israele. Il movimento sciita guidato da Hasan Nasrallah ha da parte sua rivendicato attacchi contro la base aera sul monte Meron, nel nord di Israele, in ‘risposta’ alle operazioni israeliane.
Idf: attaccato centro di comando e arsenale Hamas in una scuola
L’esercito israeliano (Idf) ha colpito una sala di comando di Hamas situata nell’ex scuola Ali Bin Abi Talib nel quartiere Zeitoun di Gaza City dove aveva immagazzinato un ingente arsenale per compiere attacchi contro Israele. L’Idf ha sottolineato che per mitigare i danni ai civili durante l’attacco ha usato molte precauzioni, tra cui l’utilizzo di munizioni di precisione, sorveglianza aerea e informazioni di intelligence. “L’organizzazione terroristica Hamas viola sistematicamente il diritto internazionale, sfruttando brutalmente le istituzioni civili e la popolazione palestinese come scudo umano per attività terroristiche”, ha dichiarato l’esercito. Negli ultimi mesi sono state portate a termine decine di attacchi aerei contro siti di Hamas nascosti nelle scuole e in luoghi utilizzati come rifugi per i civili.
Hezbollah annuncia la morte di tre operativi nel Sud del Libano
Hezbollah ha annunciato la morte di tre suoi membri, uccisi da attacchi israeliani, lo riferiscono i media israeliani. L’Idf in mattinata ha colpito una cellula di terroristi che si preparava a lanciare razzi da Tayr Harfa, nel Libano meridionale, contro il territorio israeliano. Con la morte dei tre membri di Hezbollah di oggi, il bilancio delle vittime del gruppo sciita legato all’Iran dall’inizio della guerra nella Striscia di Gaza sale ad almeno 423.
Media: nella proposta israeliana presenza Onu nel corridoio Filadelfia e dell’Ue a Rafah
Secondo il quotidiano del Qatar al Arabi Al Jadid, la proposta aggiornata presentata al Cairo dalla delegazione israeliana include una presenza permanente di un’unità di ispezione dell’Onu lungo l’asse Filadelfia, al confine tra Egitto e Gaza, in diversi punti fissi il cui numero dovrà essere concordato. Il report riferisce che il piano prevede anche la presenza di una delegazione dell’Ue sul versante palestinese del valico di Rafah insieme con i rappresentanti dell’Autorità Palestinese. La proposta non prevede un ritiro immediato delle forze dell’Idf, ma un ritiro graduale, secondo un calendario che verrà stabilito.
Idf: missile dal Libano ha colpito la base militare di Miron
L’esercito israeliano (Idf) ha confermato che un missile anticarro lanciato dal Libano ha colpito la base aeronautica militare di Miron, non ci sono vittime.
Media sauditi: tre morti in Libano per la risposta dell’Idf al lancio di razzi di Hezbollah
Secondo la tv saudita al Hadad un raid israeliano questa mattina ha provocato tre morti nel sud del Libano. L’Idf ha dichiarato di aver colpito a Tayr Harfa (Libano meridionale) una cellula di operativi di Hezbollah che stava pianificando di lanciare razzi contro Israele. In mattinata diversi razzi sono stati tirati dal Libano verso la zona del Monte Meron, dove si trova una base di controllo del traffico aereo israeliano, Hezbollah ha rivendicato l’attacco. L’Idf non ha segnalato feriti.
Fonti di Hamas ai media: “ Vendicheremo Haniyeh uccidendo gliisraeliani all’estero”
Hamas vuole vendicare l’assassinio del capo politico Ismail Haniye colpendo cittadini israeliani all’estero, come hanno rivelato fonti palestinesi all’emittente Channel 12. La decisione è stata presa due giorni dopo l’omicidio avvenuto a Teheran, attribuito a Israele ma mai rivendicato, dall’ufficio politico di Hamas. L’identità degli israeliani che potrebbero diventare un bersaglio, turisti o alti funzionari, non è stata specificata. La decisione rappresenta una svolta drammatica poiché finora era una strategia utilizzata da Hezbollah e dall’l’Iran mentre le milizie terroristiche di Gaza non hanno mai operato in questo modo.
Colloquio tra Austin e Gallant: tra i temi la tregua e gli ostaggi
Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha parlato durante la notte con il suo omologo americano il segretario alla Difesa Usa Lloyd Austin in relazione alla crisi in Medio Oriente. “Il colloquio si è concentrato principalmente sulla preparazione congiunta e sul mantenimento della prontezza e dell’interoperabilità delle forze e delle capacità israeliane e statunitensi di fronte alle continue minacce dell’Iran e Hezbollah contro Israele”, ha dichiarato l’ufficio di Gallant. Il ministro inoltre ha informato Austin sugli sviluppi a Gaza, “descrivendo dettagliatamente i risultati ottenuti dall’Idf: la sconfitta della brigata Rafah di Hamas e la distruzione di oltre 150 tunnel nella zona”. Secondo la nota Austin e Gallant hanno parlato anche degli sforzi per raggiungere un accordo per liberare gli ostaggi tenuti prigionieri da Hamas a Gaza.
Onu: “A Gaza bimbo di 10 mesi con poliomelite, serve una pausa umanitaria”
“È molto triste. L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) conferma che a Gaza un bambino di dieci mesi ha sviluppato una paralisi a causa della poliomielite. E’ il primo caso in più di 25 anni”. Così su X Philippe Lazzarini, commissario generale dell’Unrwa dopo le notizie dell’Oms. “La poliomielite non farà distinzioni tra bambini palestinesi e israeliani. Ritardare una pausa umanitaria aumenterà il rischio di diffusione tra i bambini – rimarca -. Non è sufficiente portare i vaccini a Gaza e proteggere la catena del freddo. Per avere un effetto i vaccini devono essere somministrati a ogni bambino sotto i dieci anni. I team medici dell’Unrwa consegneranno i vaccini nelle nostre strutture e attraverso i team mobili. Dall’inizio della guerra, grazie a questi sforzi, l’80% dei bambini di Gaza ha ricevuto vaccini contro diverse malattie infantili. Continueremo”. Le parole di Lazzarini arrivano dopo che il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, si è detto “profondamente preoccupato per la notizia che un bambino di dieci mesi, non vaccinato, di Deir al-Balah, è stato confermato positivo alla poliomielite” e ha “sviluppato una paralisi nella parte inferiore della gamba sinistra”.
Media: Israele presenta piano aggiornato su Idf nell’asse Filadelfia
La delegazione di negoziatori guidata dai capi del Mossad David Barnea e dello Shin Bet Ronan Bar è rientrata in Israele ieri sera dopo aver presentato al Cairo la proposta aggiornata sulla presenza dell’esercito israeliano (Idf) lungo l’asse Filadelfia e il valico di Rafah, al confine tra Gaza e Egitto. Lo riferisce Ynet. Domani Hamas dovrebbe ricevere i nuovi dettagli. Fonti vicine al dossier hanno affermato che gli incontri al Cairo si sono svolti in uno spirito positivo e produttivo e che le lacune sono state ridotte per portare ad un vertice efficace e rapido domenica. Il lavoro di predisposizione per l’accordo tra Hamas e Israele sulla tregua a Gaza e il rilascio degli ostaggi sarebbe ora concluso. Nel frattempo i mediatori continuano i preparativi per il vertice di domenica. Al momento non è chiaro se i delegati di Hamas saranno presenti al vertice del Cairo e non è ancora noto se accetterà di negoziare o rifiuterà la nuova proposta. Prima del vertice, è previsto l’arrivo in Egitto del capo della Cia Bill Burns.
Pressing della Turchia per riavvicinare Fatah e Hamas
La Turchia intensifica gli sforzi per riunificare il fronte politico palestinese e riavvicinare Hamas e Al Fatah. Il viceministro degli Esteri di Ankara, Nuh Yilmaz, ha parlato oggi con Jibril al Rajoub, Segretario generale del comitato centrale di Al Fatah. Al centro del dialogo gli ultimi sviluppi del conflitto in corso a Gaza, ma soprattutto la prospettiva di una normalizzazione dei rapporti tra Hamas, che governa la Striscia, e Fatah, che controlla la Cisgiordania. Una normalizzazione complicata dalla morte di Ismail Haniyeh, ucciso il mese scorso da Israele mentre si trovava a Teheran. Prima della morte di quest’ultimo infatti, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan era riuscito a far incontrare lo stesso Haniyeh e il leader di Fatah, Abu Mazen. Quest’ultimo ha parlato la scorsa settimana dinanzi il parlamento di Ankara e ribadito che Gaza “appartiene alla Palestina” e dichiarato che si impegnerà per unificare “il fronte politico e lo Stato palestinese”.
La delegazione di Israele consegna la sua proposta aggiornata per l’accordo e lascia l’Egitto
La delegazione negoziale israeliana, guidata da David Barnea del Mossad e Ronen Bar dello Shin Bet, è tornata in Israele dal Cairo dopo aver presentato la sua proposta aggiornata riguardante la presenza dell’Idf ai valichi di Filadelfia e Rafah. Lo ha riferito Ynet, secondo cui Hamas ricevera’ la proposta aggiornata domani.
Onu: sfollato il 90% dei residenti di Gaza per ordine di Israele
Il 90% dei residenti di Gaza è stato sfollato a causa degli ordini di evacuazione di Israele. Lo dice il coordinatore umanitario delle Nazioni Unite per i territori palestinesi occupati, Muhannad Hadi. Dall’inizio del conflitto in ottobre, gli ordini di evacuazione israeliani a Gaza hanno costretto il 90% dei suoi 2,1 milioni di residenti a spostarsi. Ci sono stati 12 ordini di evacuazione solo ad agosto che hanno costretto circa 250.000 persone a spostarsi ancora una volta, ha affermato il funzionario dell’Onu. “Stanno costringendo le famiglie a fuggire di nuovo, spesso sotto il fuoco nemico e con i pochi averi che possono portare con sè, in un’area sempre più piccola, sovraffollata, inquinata, con servizi limitati e – come il resto di Gaza – insicura”, ha aggiunto. “Le persone vengono private dell’accesso ai servizi essenziali per la loro sopravvivenza, tra cui strutture mediche, rifugi, pozzi d’acqua e forniture umanitarie”.
Media: Netanyahu incontra oggi sei ostaggi liberati a novembre
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha in programma un incontro con sei ostaggi rilasciati lo scorso novembre dopo essere stati fatti prigionieri da Hamas nell’attacco del 7 ottobre in Israele.È quanto riferisce il giornale israeliano Haaretz, secondo cui l’incontro è previsto per questa mattina nell’ufficio del premier a Gerusalemme.
Katz: “Lo Stato palestinese sarebbe una base iraniana a Gaza e in Cisgiordania”
“Uno stato palestinese significherebbe una base iraniana”. Èquanto scrive su X il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, secondo il quale “Iran e Hamas hanno preso in mano la questione palestinese”. “Uno stato palestinese significherebbe una base iraniana” nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania, “proprio come in Libano, Yemen, Siria e Iraq, con minacce per centri abitati, rotte aeree e di navigazione e hub economici in Israele – afferma Katz – Non possiamo permettere che questo accada”.
Gallant: “Le azioni irresponsabili di Ben Gvir mettono a rischio la sicurezza”
Le azioni di Itmar Ben Gvir “mettono in pericolo la sicurezza” di Israele. Così il ministro della Difesa Yoav Gallant, attacca il ministro della Sicurezza Nazionale che ha chiesto le dimissioni del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, dopo che questi ha inviato una lettera in cui criticava “gli indescrivibili danni” arrecati ad Israele dall’esponente dell’estrema destra. La lettera, ha rivelato ieri Channel 12, è stata inviata a Benjamin Netanyahu, Gallant ed altri ministri. Secondo quanto riferito da Times of Israel, in risposta alla lettera Ben Gvir ha chiesto il licenziamento di Bar ed avrebbe abbandonato la riunione del governo quando Netanyahu e gli altri ministri hanno difeso il capo dello Shin Bet. Una difesa che ora Gallant rende pubblica su X: “di fronte alle azioni irresponsabili del ministro Ben Gvir che mettono in pericolo la sicurezza nazionale di Israele e creano divisioni interne alla nazione, il capo dello Shin Bet e i suoi fanno il loro dovere e avvisano delle gravi conseguenze di queste azioni”.
Ben Gvir chiede le dimissioni del capo dello Shin Bet
Il ministro della Sicurezza nazionale israeliano Itamar Ben Gvir ha chiesto durante una riunione del gabinetto di sicurezza il licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar. Lo riportano i media dello Stato ebraico. Poco prima l’emittente israeliana Channel 12 aveva pubblicato una lettera di Bar in cui il direttore dell’agenzia per la sicurezza criticava Ben Gvir e le violenze dei coloni israeliani in Cisgiordania.
Kamala Harris promette di chiudere accordo per cessate fuoco Gaza
“Sono per il diritto di Israele di difendersi, e mi assicurerò che abbia le risorse per farlo. Ora è il momento di un accordo per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi. Io e Biden stiamo lavorando per mettere fine alla guerra in modo che Israele sia sicuro, le sofferenze a Gaza finiscano e i palestinesi possano realizzare l’aspirazione per la loro autodeterminazione”.
Pelosi: “Di Gaza hanno parlato vari speaker alla convention”
“Non abbiamo tutte le nazionalità del Paese che parlano alla convention”. Lo ha detto Nancy Pelosi rispondendo a chi le chiedeva perché la convention non avesse concesso a un americano palestinese di salire sul palco della convention, dove è salita la famiglia di uno degli ostaggio nelle mani di Hamas. Pelosi ha precisato che diversi speaker hanno parlato di Gaza, inclusi il numero uno del United Auto Workers, Bernie Sanders e Alexandria Ocasio-Cortez. “Siamo molto seri sul cessate il fuoco” a Gaza, aggiunge Pelosi.
Colloquio Borrell-Araghchi, serve de-escalation
“Ho parlato con il nuovo ministro degli Esteri iraniano Aragchi delle prospettive di rinnovato impegno su tutti i dossier di reciproco interesse, inclusa la necessità di de-escalation e moderazione, l’interruzione della cooperazione militare con la Russia contro l’Ucraina e la non proliferazione nucleare. Dialogo critico essenziale per disinnescare le tensioni regionali”. Lo scrive l’Alto Rappresentante per la Politica Estera della Ue Josep Borrell.
Corridoio Philadelphia, in nuova proposta Israele monitoraggio Onu
La delegazione israeliana attualmente al Cairo per i colloqui sul cessate il fuoco e gli ostaggi starebbe presentando una nuova proposta per un accordo sul corridoio Philadelphia, che prevederebbe il dispiegamento permanente di una missione di monitoraggio delle Nazioni Unite in diversi punti fissi lungo il confine tra Gaza e l’Egitto. Lo riporta il quotidiano qatariota Al-Araby Al-Jadeed, citato da Times of Israel. Secondo il piano, l’Unione Europea avrebbe una missione al valico di Rafah insieme all’Autorità Nazionale Palestinese e le truppe dell’Iff si ritireranno gradualmente dal confine.
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