“Scampia in movimento. Ripartire dalle periferie” è la prima tappa di “Repubblica Insieme”, il viaggio del nostro quotidiano attraverso le grandi città italiane. Incontri nell’aula magna del complesso che l’università Federico II ha inaugurato proprio a Scampia. Una scelta non casuale, dunque, per un luogo a suo modo simbolo di quel processo di cambiamento che ora, con il progetto ReStart Scampia che entra nel vivo, può avvicinare ancor di più il quartiere alla città.
“Grazie Scampia”
Il primo appuntamento della serie Repubblica Insieme si conclude qui, tra abbracci, gioia e una sincera commozione. “Scampia in movimento” è stato un vero evento, pieno di cose. Di storie, volti, testimonianze, brutti ricordi e grandi speranze. Miglior modo per cominciare non poteva esserci. Alla prossima.

Manfredi: “Non mi candido per la Regione. Se la gente lo vorrà continuerò a fare il sindaco”
“Candidarmi alla Regione? Me lo chiedono tutti. Sono sindaco da tre anni e voglio completare il mandato. Se avrò la forza di farlo e se i cittadini lo vorranno, mi candido per un secondo mandato”.
Manfredi: “Europa, smetta di essere burocrazia e sia vicina ai cittadini”
“Far capire l’Europa ai cittadini. Penso che l’Europa sia un grande sogno, per me lo era da ragazzo e una grande conquista. ma è anche vero che l’Europa deve essere dei cittadini e non della burocrazia, il grande errore. Deve essere più vicina alla soluzione dei problemi dei cittadini. Quindi vuol dire debito comune, vicinanza al problema della casa, vicinanza alla scuola. E avere una politica industriale europea, che poi dà lavoro agli europei. Se da queste difficoltà attuali l’Europa ripartirà il sogno diventerà realtà”.
Manfredi: “Impossibile senza Pnrr, ma completeremo i progetti nei tempi giusti”
“Senza il Pnrr non si sarebbe e potuto fare, soldi che abbiamo destinato a Scampia e Taverna del Ferro. Senza non avremmo potuto fare un progetto del genere. Se vogliamo cambiare le cose dobbiamo investire bene, rispettando le regole, costruendo bene e nei tempi giusti. I nostri progetti finanziati col Pnrr finiranno nei tempi giusti, tante cose si faranno anche se tujtto si può fare meglio. La riga la tireremo alla fine”.
Manfredi: “La Vela celeste diventerà incubatore di imprendtorialità e innovazione”
“Entro fine anno la demolizione delle due Vele, nel 2026 il primo blocco di edifici, circa 150 appartamenti, nel 2027 il resto dei punti abitativi e della scuola. Quindsi mla riqualifcazione dela Vela celeste, dove vorremmo mettere quell’idea di sviluppo che ancora manca: innovazione, aziende, imprenditorialità”.
Manfredi: “Da Gomorra simbolo del male a Scampia simbolo del cambiamento”
“Scampia la conosco bene, cominciai seguendo la costruzione di questa università, nel 2008, ero rettore. Poi l’ho inaugurata da sindaco, i casi della vita. Avevo queste due sensazioni: le grandi difficoltà del dopo terremoto, la faida, la nascita di Gomorra simbolo negativo globale, tutto il male concentrato qui. Ma anche le grandi energie di questo quartiere, le associazioni e il loro lavoro straordinario. Scampia era al primo posto, ma stiamo facendo interventi a Ponticelli, a San Giovanni a Teduccio. Ma Scampia è un simbolo di un cambiamento trainante per le altre tante Scampie. Ci abbiamo messo tutto l’impegno possibile perché ci fosse questa trasformazione. Le grandi trasformazioni urbane non sono solo fisiche, ma sociali. Quella sociale è avvenuta prima di quella urbanistica
Stefania Aloia intervista il sindaco Gaetano Manfredi
Per fare il punto sullo stato d’avanzamento del progetto di rigenerazione.
Lello Serao (Teatro Area Nord): “Il progetto delle residenze artistiche”
“Centro per residenze artistiche. Grazie al progetto offriamo residenze ad artisti per stare al Teatro Area Nord e sperimentare. Diamo loro tecnici e attrezzature, e lavoro pagato. Un risultato straordinario per un territorio come questo. Noi ci mettiamo cura e accoglienza. E vogliamo servire tutta l’area Nord, votati a uno spazio che serva tutti. Ora ci serve la riapertura dell’auditorium di Scampia, in cui avviare anche un centro di formazione per tecnici, personale qualificato, che serve tantissimo a questo settore. E i fondi ci sono. Attraverso quella rete di associazioni. Ci serve una circolare che colleghi l’area Nord, l’allungamento degli orari della metro. E un hub informativo perché si sappia quello che succede in questo territorio. Io avevo pensato a una radio, vedremo. Sono elementi fondamentali per la vita di quest’area. Nessuno vuole metterci sopra il cappello”.
Trisha: “Mai smesso di fare murales, i musei a cielo aperto delle periferie”
“Credo che in periferia abbiano tutto un altro valore. Non ci sono musei. Noi rigeneriamo muri. Ho fatto il De Andrà con Jorit. I murales sono un arte gratis, a cielo aperto. Questo porta punti di aggregazione e colore. Sono cresciuta tra il colore dei murales, In questo le periferie possono dare tanto. Questo ho imparato, anche se ci si deve impegnare il doppio per riuscire. Ma c’è del bello ovunque, anche se non siamo tutti uguali”.
Salvatore Martelli (Coordinamento Territoriale Scampia): “La consapevolezza della normalità”
“Scampia non si doveva rialzare perché non si è mai seduta. Oltre al grande lavoro delle associazioni dobbiamo connotare questo cambiamento in una nuova consapevolezza della normalità. Ricordo quando mi affacciavo dal balcone, eravamo assuefatti al peggio. Dobbiamo molto a questa nuova consapevolezza. Il diritto all’infanzia, che non si può risarcire. Nella tragedia del crollo della balconata c’è anche un atto d’amore”.
Antonio Piccolo (Arci Scampia): “Qui ragazzi straordinari, non è stato un lavoro vano”
“Sono emozionato, si parla di Scampia quella bella. Uno fa una cosa per tanti anni con passione, poi arriva qui stasera e trova almeno quindici ex allievi. Una bella soddisfazione. Questo per dire che l’Arci Scampia ha fatto un grande percorso. E i ragazzi di Scampia si sono rivelati straordinari. Non è stato un lavoro vano. Arrivai qui a fine anni 70, non c’era niente intorno ma c’era un fermento, una storia da costruire, un’identità da dare al territorio. Fino al terremoto, poi la storia è cambiata. Ma la ricchezza sono state le associazioni, che hanno attraversato la storia di questo quartiere, tra i morti ammazzati. Mai abbiamo smesso di dare un contributo. Certo ringraziamo le istituzioni e le forze dell’ordine. E questo quartiere, passo dopo passo, è riuscito a vivere giornate come questa. Di riscatto e di speranza nel futuro”.
Mirella La Magna e le associazioni: “L’importanza della rete”
“Parlo a nome del Gridas e di tutte le associazioni. Perché se siamo qui è perché Scampia ha avuto nei suoi abitanti gente che non si è arresa. All’inizio era un disastro, non c’era niente. Ma le persone di buona volontà hanno deciso di fare barriera e dalle negatività sono nate le basi del movimento. Contro l’illegalità, l’incultura. Noi potevamo dare dei bisogni che loro non sapevano di avere: la bellezza, la cultura, il bisogno di uscire di casa e lavorare insieme per migliorare. Se ne esce tutti insieme. Ecco perché la rete è importante. Il disastro furono i soldi del terremoto, finiti nelle Vele: oggi si scopre che la malta non era quella prevista. Ecco perché sono finite così male, il ballatoio, i morti. Ora evitiamo gli stessi errori. Noi ci saremo sempre”.
La cultura nel quartiere
Introdotti da Anna Laura De Rosa, si raccontano alcuni dei volti simbolo della rigenerazione del quartiere: sono Mirella La Magna (tra le fondatrici del Centro Gridas), Salvatore Martelli del Coordinamento territoriale Scampia, Lello Serao, anima del Teatro Area Nord, la street artist Trisha Palma, Antonio Piccolo, che con la scuola calcio Arci Scampia è stato premiato dal presidente Mattarella.
Mario Rubino (Kimbo): “Credere nella redenzione degli ex detenuti”
Kimbo, un’azienda che offre formazione prospettive. “Una grande responsabilità. Siamo stati inclusivi e siamo stati i primi. E qui mi sento a casa. Io sono un medico, laureato alla Federico II, e sono un medico prestato all’imprenditoria. Volevamo fare qualcosa di tangibile. Oggi curo le persone come imprenditore dando lavoro a 270 persone, proprio dei territori locali. Molti di loro si sono salvati dalla criminalità proprio perché avevano le spalle coperte. Dobbiamo investire e credere, se vogliamo salvare questa terra. Ho creato dei prodotti e li ho chiamati ‘fatti a Scampia’. Delle borse, le ho messe sul mercato a un euro. A Secondigliano un progetto per formare i detenuti all’attività del caffè (barman e manutenzione delle macchine). Bravissimi, ma non riescono a trovare lavoro. Non si crede alla redenzione. E allora, il progetto è di cercare a trovare le condizione ottimale perché un imprenditore possa credere, magari risparmiando sulle gabelle dello Stato”.
L’editore Rosario Esposito: “Aiutare i giovani che hanno idee a diventare imprenditori”
“C’è una generazione di persone che forma altre persone, lo vedo solo a Scampia, Sono felice di essere nato qui. Sono orgoglioso di rappresentare questa azienda che era un piccolo sogno. Diamo lavoro ai ragazzi, diamo lavoro ai migranti. Apriremo una libreria nel centro storico. Avevamo il sogno, oggi siamo distribuiti da Mondadori. E abbiamo pubblicato Stephen King, Pennac. Ma vorrei dire che in questo quartiere un giovane non ha un luogo dove formarsi come imprenditore. Al sindaco dico questo: se un giovane ha un idea, qui non ha un luogo per imparare a svilupparla. Infine, la bellezza di questo luogo sta in azioni straordinarie, come i ragazzi di Scampia che frequentavano corsi di pizzaioli. Si deve fare un salto di qualità, per cambiare davvero questo quartiere. Il volontariato non basta”.
Il coraggio di Rita Caprio: “Potevo scappare da Gomorra, sono rimasta per la dignità di Scampia”
“Anche noi partiamo dagli ultimi, quelli dell’istituto penitenziario di Secondigliano. Io l’ho voluto, per dare l’esempio ai nostri giovani, gli adolescenti. Ci tengo, non tanto per la storia della cooperativa, porto la mia esperienza di vita. Mi sono rifiutata di vedere Gomorra, io che ho vissuto davvero la faida. Potevo scappare, sono rimasta per dimostrare la mia dignità: riscattando il mio territorio. In questo momento ho lasciato a casa la mia bimba di due mesi. Ci tenevo, perché a volte non siamo capiti. Voglio trasmettere l’amore per il territorio e per la vita. Siate contagiosi”
La preside Olimpia Pasolini: “Da noi arrivano gli ultimi, oggi c’è chi lavora a Dubai”
“Conosciamo i nostri studenti. Il nostro è un istituto alberghiero, da noi arrivano gli ultimi. In trincea lavorano tantissimi operatori, dedicandosi con passione. Quando entrano, i nostri studenti devono conoscere il regolamento. La regola è lo strumento perché escano nel mondo come professionisti. Spesso combattiamo coi genitori perché alle 8 il cancello si chiude. Dobbiamo lavorare, non fare accoglienza. Da noi non si porta il cappuccio. Dobbiamo guardarli in faccia. Devono indossare la divisa, per imparare a essere professionisti. E iniziano a imparare il mestiere. Oggi in sala ci sono nostri ex studenti. Che sono ottimi esempi, c’è chi aveva iniziato lanciando le pietre e magari oggi lavora a Dubai. Devono imparare a conoscere il mondo per diventare cittadini dignitosi di Scampia”
Aziende, scuola e lavoro
Sul palco con Ottavio Ragone Olimpia Pasolini, dirigente scolastica dell’Alberghiero Vittorio Veneto, Mario Rubino (presidente Caffè Kimbo), l’editore Rosario Esposito La Rossa, Rita Caprio, responsabile de “L’uomo e il legno”, laboratorio di falegnameria volto al recupero di tossicodipendenti.
De Luca: “Terzo mandato: aggredito da imbecilli del centrosinistra”
Il 9 aprile il pronunciamento della Corte Costituzione sulla legge campana per il terzo mandato. “Il 9 aprile lo attenderemo lavorando ai nostri progetti. La Regione Piemonte un anno e mezzo fa ha approvato la stessa legge della Regione Campania, il governo non l’ha impugnata. La legge non uguale per tutti. Ma la cosa scandalosa è che l’opposizione. In Veneto Zaia il terzo mandato lo sta finendo. Tutti zitti. Lo invidio tantissimo, lavora in un clima di serenità evangelica. Per il governo va tutto bene tranne la Campania: perché hanno paura di perdere. Ma io penso ai miserabili dell’opposizione, che non dicono nulla di fronte alla violazione del principio della legge uguale per tutti. Io sono destinatario da due anni di una campagna di aggressione personale da parte di imbecilli del centrosinistra che sono autentiche nullità. Nei Paesi normali questo non succede, ma nemmeno in Italia perché non c’è un altro presidente di Regione che ha avuto per ragioni correntizie questa aggressione. Io che ho vinto le elezioni a Napoli, quando a Napoli il Pd aveva il 12 per cento e nessuno ha detto ‘grazie’, ma almeno che non ci dessero fastidio quando lavoriamo”.

De Luca: “Craxi e la poca qualità politica di questa classe dirigente”
“Un problema drammatico di classe dirigente. Per quello che fa questo governo, il centrosinistra dovrebbe avere un consenso del 70%. Invece se parlate con un imprenditore, un minuto dopo ti dice: e qual è l’alternativa? Non c’è, né sul piano della coalizione, nei dei programmi, né della qualità politica. Craxi faceva parte di una classe dirigente che aveva cultura, stile, senso della dignità della politica. Oggi i gruppi dirigenti si formano non sulla base di quello che hanno prodotto nella società ma dall’appartenenza alle correnti, quello che hanno prodotto in negativo. Alla fine degli anni Ottanta i partiti di centrosinistra erano in grado solo di spartirsi le candidature. La capacità di governo va in secondo piano. Lei ha sentito qualcuno di questi che parlano di candidature dire qualcosa sulla Campania e dei suoi problemi? Non li conoscono, la pochezza dei gruppi dirigenti”
De Luca: “Autonomia differenziata, la battaglia della Campania”
“Il pronunciamento della Corte Costituzionale è arrivato per impulso della Regione Campania, spesso lasciata sola. La battaglia che intendiamo fare è su due fronti. L’autonomia differenziata romperebbe l’unità nazionale, a partire dalla Sanità ma anche dalla Scuola. Il pericolo per la Sanità era nella possibilità per le regioni del Nord di fare contratti integrativi da affiancare a quelli nazionali. Le regioni ricche potevano raddoppiare le retribuzioni, il sistema sanitario del Sud sarebbe morto. E anche la Costituzione: l’eguaglianza era finita. La battaglia è anche contro il centralismo burocratico. Decentralizzare. La battaglia è ancora aperta”.
De Luca: “Modello Caivano, propaganda. Noi lavoriamo”
“Modello Caivano? Io non ci ho capito niente. Stringi stringi, è stato riqualificato un impianto sportivo, dato in gestione credo alle Fiamme Oro. Prima anomalia. Dicevo dei voucher alle famiglie per lo sport, incredibilmente quel voucher a Caivano l’impianto sportivo non lo accettava. Noi avevamo già fatto due campetti sportivi per Caivano, prima della campagna del governo. Siamo pronti a partire con un piano per la riqualificazione delle case Acer, quindi il Parco Verde, l’area interna. Una situazione dio grande dignità urbana per Caivano. Poi il tema del lavoro, abbiamo dato vita a un polo formativo in collaborazione con le suore del Mater Dei per formare ragazze e ragazzi che non hanno completato la scuola, per un titolo riconosciuto dall’Ue. Poi un incentivo per le aziende che assumono i giovani di Caivano, diamo un contributo per l’autoimprenditorialità, 25mila euro a fondo perduto. Caivano utilizza il trasporto gratuito, il voucher sportivo. Un contributo a chi arretrati nell’affitto. Un’azione sociale culturale significativa, centrata sul lavoro, non sulla propaganda”
De Luca: “La riqualificazione fa rinascere lo spirito civico nella comunità”
“Il tema delle periferie è decisivo. La ragione è la dignità di Napoli, presentiamoci col volto di persone che combattono per guadagnarsi da vivere,. quando per decenni la nostra immagine è stata data dagli elementi negativi, la camorra e i rifiuti. Dobbiamo rivendicare la cultura, la bellezza. Noi per l’Italia siamo questo. Periferia significa riqualificazione urbana. Mobilità e non isolamento. Politiche sociali: qui le istituzioni devono intervenire insieme. Sicurezza, questo riguarda i copri dello Stato. Come Regione dobbiamo garantire i servizi sanitari e dare una mano alla scuola. Qui stiamo inaugurando strutture che garantiranno un ottimo servizio. Trasporti, quando ci siamo insediati Eav aveva 15 cantieri bloccati: abbiamo ripreso il lavoro e la prima stazione riqualificata è stata quella di Scampia. La riqualificazione determina una rinascita dello spirito civico: la stazione non è stata devastata. Con scuola viva abbiamo investito in progetti per tenere le scuole aperte il pomeriggio. Abbiamo deciso di dare un voucher per l’attività sportiva alle famiglie sotto i 13mila euro Isee, siamo a 13mila famiglie, per i bambini fino a 15 anni. Trasporto gratuito per gli studenti, siamo gli unici. Dovremo proseguire con la metro”.
Ottavio Ragone intervista Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania
L’applauso per il governatore.
Il prefetto: “Modello Caivano per Scampia”
“Sicurezza, l’area di maggior attenzione. Qui abbiamo decine e decine di agenti di grande esperienza e che si muovono secondo le criticità del territorio. Sul modello di Caivano è stata scelta questa nuova periferia: milioni di euro, per una serie di progettualità che ci fanno ben sperare. Una connessione diretta con la sicurezza: tanto meno è il degrado, tanto più la sicurezza è alta. Facciamo passi da gigante sulla videosorveglianza. Moltissimi elementi per immaginare un bel futuro, ma bisogna stare molto attenti sui cantieri, parliamo di una prima tranche da 200 milioni di euro. La sicurezza esige meno diseguaglianze, meno degrado, maggiore attenzione della polizia e maggiore legalità”.
Il prefetto Michele di Bari: “La periferia vince se assorbita dal centro”
“Momento di festa e di sintesi, per un percorso lungo. L’ultima volta che venni qui c’era una tensione enorme. Gestire il territorio, per Scampia significa governare la complessità. Il modello esige la “squadra”, le istituzioni tutte. Se non c’è il senso di squadra le diseguaglianze si accentuano. Per un lungo periodo eravamo ogni giorno qui. Il modello deve essere di una periferia sempre più assorbita dal centro: quanto più accade tanto più le disuguaglianze verranno meno. Per me è un momento è importante. Perché l’uscita delle famiglie dalle Vele è stato merito di tanti, come il contributo del governo col decreto per l’autonoma sistemazione. Se si perde questo elemento si perde”.
Lancellotti (Acen): “Il modello per le periferie deve partire dal basso”
“Oggi siamo qui perché Scampia è un esempio. E a Napoli la periferia indica condizioni di vivere e abitare che si ritrova anche al centro della città. Fa parte della nostra storia. E dalla storia bisogna partire per capire gli errori. Come l’edificazione delle Vele, un modello che ha fallito. Cosa è mancato? Quali riflessioni fare, per rigenerare Scampia ed esportare il suo modello? Il modello deve partire dal basso, dai cittadini, quelli che si occupano del territorio. L’elemento essenziale è restituire non un tetto ma la vita, le funzioni, una chance di ripartenza. Senza dover rischiare la vita”.
Zampella: “Università e Scampia, la convergenza”
“L’Università e Scampia, una convergenza piena. L’Università deve ringraziare questo territorio per l’accoglienza. Per ringraziare l’Università apre le sue porte. Qui si guarda alla salute, la scuola di medicina e chirurgia. Ma non ci si ferma a questo. Restituire è anche nei servizi per il territorio, grande progettualità. Sono in fase di ultimazione di laboratori dell’azienda ospedaliera, centri di assistenza socio-sanitaria di elevatissima tecnologia. Mi piace anche dire che abbiamo giovani che possono andare a lavorare nelle grandi aziende per lo sviluppo di nuovi farmaci. Il territorio che informa il settore produttivo. È solo l’inizio di un percorso, il grande impegno del rettore Lorito, oggi all’estero. L’Università per Scampia, Scampia per l’Università”
La rigenerazione urbana delle periferie
Dario Del Porto intervista la prorettrice della università Federico II, Angela Zampella, il prefetto Michele Di Bari e il presidente dell’Acen Angelo Lancellotti: si parla di imprese e territorio. Alle 17.50 il tema della rigenerazione delle periferie.
Benfenati (Comitato Vele): “Il popolo di Scampia sta raggiungendo la sua dignità”
“Noi, discriminati. I ragazzi delle Vele. Oggi a Scampia c’è qualcosa di bello. Millesettecento nuovi alloggi. Parchi, giochi per bambini. Ascensori che non abbiamo mai avuto. Attività produttive. L’Università, frutto della lotta delle Vele, di questo popolo. Senza questo popolo le Vele non sarebbero state abbattute. Senza quel popolo non saremmo qui. Abbattere il cemento e i pregiudizi. Per un popolo che dopo 40 anni sta raggiungendo la sua dignità. Ma bisogna continuare. Viva la lotta”.

Nardella: “Scampia, incubatrice di bellezza e creatività”
“Il mio lavoro quotidiano è la contestazione del concetto di periferia. Perché Scampia sta diventando il centro di una conurbazione. È un balzo in avanti di natura urbanistico. Un cambiamento che si determina nelle coscienze. Le persone non hanno mai mollato quando i signori del crimine rivendicavano il loro dominio. Scampia è una pratica basata sul confronto, a cui non bisogna mai rinunciare. L’approdo? La questione del lavoro, che non va scissa dalla dignità. Immaginare un incubatore in cui questi giovani possano competere sul piano dell’innovazione. Un luogo deputato alla creatività sociale enorme. I trasporti? La questione va affrontata su scala regionale, con noi che possiamo esercitare un ruolo nell’area metropolitana. Di momenti bui ne abbiamo vissuti. In quei momenti mi è capitato di leggere ‘Le città invisibili’ di Calvino. O ti adegui o cerchi la bellezza. Questo può essere raccontato col modello Scampia”.
La vice sindaca Laura Lieto: “Scampia è un’avanguardia”
“Alla base c’è un grandissimo lavoro di apprendimento, la condivisione istituzionale di un problema molto complesso. Il Comitato Vele si è iscritto subito in questo processo, dopo aver vissuto con la comunità tanta marginalità. Un movimento importante. Il programma Restart Scampia è la riqualificazione di uno spazio ma anche di un tema più generale. Il tema dei diritti: diritto alla casa, al lavoro. Questa periferia è un’avanguardia della metropoli, da guardare con grande rispetto”.
L’impresa e il territorio
La vicedirettrice di Repubblica Stefania Aloia e Ottavio Ragone, responsabile della redazione napoletana, in dialogo con la vicesindaca Laura Lieto, il presidente della Municipalità Nicola Nardella e il responsabile del Comitato Vele, Omero Benfenati.
La vicedirettrice di Repubblica Stefania Aloia introduce Ottavio Ragone: “Ecco perché siamo qui”
Ottavio Ragone: “Abbiamo scelto Scampia perché è un quartiere di lotte sociali, gli abitanti sono riusciti a spingere le istituzioni verso un programma di cambiamento. Ma siamo qui anche per le vittime della tragedia del crollo del ballatoio. Voglio ricoprdare un episodio del 1990, quando si aprì la redazione. Giovanni Paolo II disse: non arrendetevi al male. Noi siamo qui, accanto a Scampia”.
Alessandro Siani: “Grazie Repubblica per essere venuta a Scampia”
L’apertura è un video dell’attore, che dice grazie per aver scelto la periferia, il quartiere. “Dovevo fare un minuto, ho fatto un minuto e 30, 40, 43…”

(Except for the headline, this story has not been edited by PostX News and is published from a syndicated feed.)