“Ci aspettiamo molte persone, siamo subissati di messaggi, sappiamo che arriveranno molti pullman. Siamo fiduciosi”. Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, tra i promotori assieme a Michele Serra e ad altri primi cittadini della manifestazione pro Ue di sabato a Roma, sparge ottimismo sull’esito.
In effetti al di là di alcune defezioni importanti, come M5s o Arci, in piazza del Popolo hanno annunciato la propria presenza quasi tutti gli altri partiti del centrosinistra, il mondo sindacale e associazionistico, nonché intellettuali, attori e cantanti. Ma ognuno andrà anche per distinguersi da chi gli sarà a fianco, chi attraverso una propria bandiera, chi con una precisazione pro o contro il piano ReArm approvato dal Consiglio Ue.
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Proprio la presenza in piazza tanto di chi è favorevole al piano di Ursula von der Leyen, quanto di chi vi si oppone, ha spinto M5s e Arci a desistere dalla presenza. Giuseppe Conte ha parlato di “ambiguità” con il Movimento che organizzerà semmai una propria manifestazione il 5 aprile. “Oggi quella piazza non riesce ad essere la nostra piazza fino in fondo e lo diciamo con grande serenità e rispetto”, ha affermato la presidenza nazionale dell’Arci.
“Non è una manifestazione politica, è una manifestazione che vuole esprimere un sentimento per l’Europa, i nostro valori, i principi, l’idea di sentirsi uniti nella diversità, per essere più forti insieme non rispetto all’idea di potenza ma di civiltà” ha spiegato Gualtieri. “Uniti nella diversità”, è il mantra ripetuto dagli organizzatori e accolto innanzi tutto dai sindacati confederali, domani presenti con i loro segretari (Maurizio Landini, PierPaolo Bombarieri e Daniela Fumarola), dopo mesi di polemiche tra Cgil-Uil e Cisl. E saranno presenti le diverse anime del Pd che si sono spaccate sul voto a Strasburgo sul Libro Bianco della difesa Ue. Pierfrancesco Majorino ha affermato che il partito si presenterà “compatto” ma Pina Picierno, principale critica della linea della segretaria Elly Schlein, lancerà prima della manifestazione un manifesto “Per una Europa libera e forte” insieme a Giorgio Gori, al leader di Azione Carlo Calenda, a quello di +Europa Riccardo Magi e a una pattuglia di autorevoli docenti e intellettuali.
Magi, Calenda e Filippo Belengino di Radicali italiani poi andranno in piazza con le bandiere dell’Ue, ma anche con quelle giallo-blu dell’Ucraina, come a ribadire di aver le idee chiare su con chi stare. E se i giovani delle Acli, ha annunciato Simone Romagnoli, porteranno una bandiera dell’Europa “che misura 20 metri per 30”, il fondatore di S.Egidio, Andrea Riccardi, ha annunciato che i suoi sventoleranno gli stendardi arcobaleno della pace, per rimarcare il no al piano ReArm. Ma altre associazioni cattoliche – come Tempi Nuovi di Beppe Fioroni e Fabrizia Abbate – hanno a loro volta precisato di sentirsi più vicini alla linea di Mattarella o di Romano Prodi, come ha spiegato Pierluigi Castagnetti.
Alla “piazza gentile” di Michele Serra, se ne contrapporranno due più assertive, sempre a Roma e sempre alle 15. In Piazza Barberini Prc terrà un sit-in “per dire di no al riarmo e alla guerra senza ambiguità in alternativa all’adunata convocata da Repubblica” ha detto Maurizio Acerbo. In piazza Bocca della Verità ci sarà invece la coppia “rosso-bruna” di Marco Rizzo e del generale Roberto Vannacci, anche essi contrari al ReArm. La questura ha fatto sapere che in piazza del Popolo si attende che confluiranno 15mila persone. Il maltempo in Toscana ed Emilia scoraggerà sicuramente i pullman che verranno da quelle regioni e da nord.
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