Il presidente del Torino è intervenuto sulla crisi del pallone alla presentazione del calendario di ‘For Men’: “Il calcio mantiene gran parte dello sport. Va sostenuto come è stato fatto con cinema e tv. Negli ultimi anni sono stati commessi errori, per esempio strapagando i giocatori”
“Il calcio non merita aiuti, ma ha bisogno di essere aiutato”. Urbano Cairo torna a commentare gli emendamenti presentati in Parlamento per sostenere il calcio. “È vero – ammette il presidente del Torino e di Rcs MediaGroup -, il mondo del calcio negli ultimi anni, con i suoi eccessi, ha commesso degli errori, per esempio strapagando i giocatori, ma ha avuto anche dei problemi innegabili”. Uno soprattutto: “Il Covid, che ha colpito tanti settori, non è certamente il calcio ad averlo voluto. Di conseguenza abbiamo avuto meno spettatori allo stadio e riduzioni di sponsorship. Il mercato così si è totalmente sgonfiato, compreso il valore dei giocatori che le società magari contavano di vendere. Non dobbiamo dimenticare che il calcio mantiene gran parte dello sport dando un contributo alla fiscalità che equivale al 70% del settore. Ribadisco: non meritiamo di essere aiutati, ma ne abbiamo bisogno per via delle penalizzazioni subite. Non abbiamo ricevuto un singolo aiuto, contrariamente ad altri settori, come ad esempio il cinema. E lo dico da cinefilo e amante delle serie televisive: non è giusto che il cinema abbia avuto quasi un miliardo di aiuti con il tax credit (la possibilità di compensare debiti fiscali per un credito maturato a fronte di un investimento nel settore, ndr.) e il calcio zero. Anche il cinema ha attori strapagati come i nostri atleti, anche il calcio ha bisogno di essere aiutato”.
Legge Melandri
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Un salvagente potrebbe arrivare pure dal prolungamento della durata dei contratti televisivi, attualmente rinegoziati ogni tre anni, attraverso una modifica della Legge Melandri. Per Cairo sarebbe “un’idea positiva. Un broadcaster, come ad esempio Dazn, o Sky se decidesse di tornare in corsa, ne gioverebbe senz’altro. Su cinque anni magari il primo anno ci andrebbe a perdere, il secondo andrebbe in pari, il terzo ci guadagnerebbe compensando le perdite del primo anno. E ovviamente un pacchetto di cinque anni permetterebbe di ottenere dalle tv un’offerta un pochino più rotonda, che farebbe il bene del calcio”.
Il Toro
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Nel corso della serata di presentazione del calendario 2023 di For Men, testata di cui è editore, c’è più di un pensiero anche per il Torino, che torna a scaldare i motori dopo le vacanze mondiali, in attesa del ritorno in campo in Serie A, previsto per il 4 gennaio alle 14.30, in casa contro il Verona: “Abbiamo certamente fatto un buon inizio di campionato – spiega Cairo – Dopo le prime 15 giornate siamo al nono posto a 21 punti. Abbiamo giocato buonissime partite, alcune le abbiamo pareggiate e avremmo dovuto vincerle, altre le abbiamo perse immeritatamente, ma ne abbiamo comunque vinte tante. Quindi siamo soddisfatti”. Merito anche di un mercato che ha alzato il tasso tecnico della rosa a disposizione di Ivan Juric: “La sessione estiva ha dato buona linfa al nostro allenatore, che è molto bravo anche a sviluppare i talenti sia dei giovani che dei meno giovani. Ha recuperato anche alcuni giocatori in difficoltà, vedi Rodriguez che sta facendo un gran Mondiale. Sono molto contento di veder tanti granata in Qatar. Mi dispiace per l’eliminazione della Serbia di Lukic, Radonjic e Milinkovic-Savic. Io faccio il tifo per i miei giocatori”.
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